Il Progetto

GRUPPO OPERATIVO IOCONCIV

Introduzione e ottimizzazione di tecniche e sistemi per il controllo non chimico della flora infestante

Nuova linfa al sotto-fila!

IL CONTROLLO DELLA FLORA INFESTANTE NELLA VITICOLTURA TOSCANA, ESERCITATA PREVALENTEMENTE SU TERRENI COLLINARI, SI BASA SULLA LAVORAZIONE DEL TERRENO TRA I FILARI E IL CONTROLLO MECCANICO O CHIMICO (PREVALENTEMENTE CON GLIFOSATE) SOTTO IL FILARE. ANCHE SE QUESTI SISTEMI DI GESTIONE GARANTISCONO UNA APPREZZABILE STABILITÀ PRODUTTIVA DEL VIGNETO, NEL LUNGO PERIODO POSSONO GENERARE SIGNIFICATIVI IMPATTI AGRO-AMBIENTALI QUALI: MAGGIORE PREDISPOSIZIONE AI FENOMENI EROSIVI, PERDITA DI FERTILITÀ DEI TERRENI, RISCHI DI LISCIVIAZIONE DEGLI ERBICIDI, SIGNIFICATIVO IMPIEGO DI ENERGIA NON RINNOVABILE ED ELEVATI COSTI.

La realizzazione di sistemi di gestione del terreno e delle infestanti meno dipendenti da risorse non rinnovabili, meno costosi e in grado di preservare il terreno dai fenomeni erosivi e migliorare nel tempo la sua fertilità, rappresenterebbe per la viticoltura toscana convenzionale e biologica una importante innovazione nella direzione di una viticoltura sempre più sostenibile.

Le “colture da copertura” o “cover crops” (CC) rappresentano uno strumento a servizio di detta strategia; queste colture sono rappresentate da specie erbacee annuali o poliennali destinate a mantenere il terreno coperto da vegetazione in quei periodi dell’anno durante i quali esso rimarrebbe privo di ogni coltivazione e quindi maggiormente esposto a fenomeni erosivi e all’insediamento di specie infestanti. La coltivazione delle CC può condizionare la presenza e l’aggressività della flora infestante attraverso la maggiore competizione per la luce, l’acqua e gli elementi nutritivi, la produzione di sostanze a effetto allelopatico, l’alterazione della comunità microbica del terreno e la formazione di una barriera fisica costituita dalla biomassa rilasciata sul terreno (pacciamatura naturale – mulch). Al tempo stesso queste colture possono migliorare la fertilità del terreno attraverso la riduzione dei fenomeni erosivi, l’apporto di sostanza organica, l’aumento della biodiversità, l’arricchimento in azoto del terreno, l’assorbimento dei nitrati altrimenti persi per lisciviazione. Si tratta quindi di una strategia gestionale “intelligente” che può consente la riduzione degli “input” esterni all’azienda sostituendoli con altri interni all’azienda stessa.

L’obiettivo generale del Piano Strategico è quindi quello di ridurre l’impiego degli erbicidi nei vigneti toscani (del glifosate in particolare) e migliorare la fertilità dei terreni vitati. L’innovazione proposta prevede quindi l’impiego delle colture di copertura nell’inter-fila e nel sotto-filare della vite al fine di ridurre l’impiego di erbicidi di sintesi. In aggiunta, per le piante madri, è prevista la prova di diserbo attraverso il ricorso a prodotti a base naturale di acido pelargonico.

PSR Toscana
Unione Europea Repubblica Italiana Regione Toscana

Iniziativa finanziata dalla sottomisura 1.2 nell’ambito del bando PS-GO 2017 del Programma di Sviluppo Rurale 2014 – 2020 della Regione Toscana (fondi FEASR)